La domanda che molti si pongono è: senza la carne posso soddisfare il mio
fabbisogno giornaliero di proteine? La disinformazione, in questo campo, raggiunge
livelli spaventosi e, con un po' di ricerca, si può scoprire che la maggior parte dei
luoghi comuni che ogni giorno sentiamo sono soltanto falsità.
Prima di tutto, analizziamo la definizione di "proteina". Nel 1838, un chimico
olandese, Gerrit Jan Mulder, isolò una sostanza contenente nitrogeno, carbonio, idrogeno,
ossigeno e altri elementi in traccia. Egli dimostrò che questo composto chimico è la
base della vita e lo battezzò "proteina", che significa primo stadio.
In seguito è stato dimostrato che le proteine sono essenziali per la vita: tutti gli
organismi ne devono ingerire una certa quantità per vivere perché, si scoprì dopo, le
proteine sono composte di amminoacidi, i "mattoni" su cui si costruisce la vita.
Le piante sono in grado di sintetizzare gli amminoacidi, a partire dall'aria, dalla terra
e dall'acqua; gli animali, invece, dipendono dalle piante per le proteine, o mangiandole
direttamente o indirettamente attraverso la carne di altri animali che le hanno a loro
volte mangiate e metabolizzate. Quindi solo in regno vegetale ha la capacità di produrre
proteine. Gli uomini hanno la possibilità di scegliere se assumere le proteine
direttamente dalle piante oppure indirettamente dalla carne macellata e con costi elevati
(uno dei motivi per i quali la carne costa così tanto è che gli animali vengono
costretti a ingurgitare spropositate quantità di proteine vegetali prima di raggiungere
la stanza da macello).
Non esistono quindi amminoacidi nella carne che non siano derivati dalle piante. Mangiare
cibi vegetali ha l'ulteriore vantaggio di combinare gli amminoacidi con altre sostanze
essenziali per la corretta utilizzazione delle proteine: carboidrati, vitamine, sali
minerali, enzimi, ormoni, clorofilla e altri elementi che solo le piante possono fornire.
Gli amminoacidi sono 22, di cui 14 "non essenziali" e 8 "essenziali".
"Essenziali" perché il corpo non può produrli autonomamente e ha bisogno di
assumerli dai cibi. Gli amminoacidi "essenziali" sono: leucina, isoleucina,
valina, lisina, triptofano, treonina, metionina, e fenilalanina. Fino agli anni '50 la
carne era considerata un'ottima fonte di proteine, in quanto contiene tutti e otto gli
amminoacidi "essenziali", ma al giorno d'oggi noi sappiamo che anche molti
alimenti vegetali contengono tutti e otto gli amminoacidi (anche se non in proporzioni
perfette), e in molti casi sono addirittura superiori, dal punto di vista nutrizionale,
della carne.
In parole povere gli amminoacidi "essenziali" esistono in abbondanza in alimenti
senza carne. Quali? Il grano, i legumi i prodotti del latte sono tutti concentrati di
proteine; trenta grammi di lenticchie o di arachidi, ad esempio, contengono più
proteine di un hamburger o di una bistecca di maiale. Molte autorità in campo medico
sono d'accordo nell'affermare che i singoli alimenti vegetariani contengono proteine più
che sufficienti.
Nel 1954 un gruppo di scienziati dell'università di Harvard intraprese uno studio
specifico e scoprì che quando si mangiano insieme una certa varietà di verdure, cereali
e prodotti del latte, la combinazione produce più dell'apporto necessario di proteine
giornaliere. Il loro rapporto giungeva alla conclusione che, a dire il vero, è piuttosto
difficile seguire una dieta vegetariana senza superare il fabbisogno proteico del corpo
umano! Più di recente, nel 1972, il dottor F. Stare di Harvard ha condotto una propria
ricerca sul consumo di proteine tra i vegetariani. Le sue scoperte sono sorprendenti: la
maggioranza dei soggetti osservati assumeva il doppio del proprio fabbisogno giornaliero
di proteine.
In una serie di prove comparative condotte dal dottor Irving Fisher di Yale, i vegetariani
risultavano di gran lunga migliori negli stessi test fisici proposti ai
"carnivori". Inoltre il dottor Iotekyo e il dottor Kipani, all'università di
Bruxelles, hanno dimostrato che i vegetariani riuscivano a superare alcune prove di
potenza fisica, protraendole per un tempo due o tre volte più lungo dei
"carnivori" prima di stancarsi, e si riprendevano dalla fatica in un quinto del
tempo necessario agli altri.
Per concludere, è evidente che il luogo comune, ampiamente diffuso, che soltanto
la carne contenga le proteine necessarie alla sopravvivenza dell'uomo è una menzogna
derivata dall'ignoranza o dalla mala fede. Legumi come i fagioli, la soia, le lenticchie e
i ceci contengono in proporzione addirittura più proteine di una bistecca. I vegetariani,
spesso, superano il fabbisogno giornaliero di proteine, e di fatto non hanno alcun
problema nutrizionale. Anzi godono di ottima salute, proprio perché non mangiano cadaveri
di nessun genere e non costringono l'organismo a lavorare in maniera innaturale.
L'unica cosa che si richiede ai vegetariani è una minima conoscenza dei cibi che
ingeriscono, e questo per evitare che siano carenti o eccedenti di proteine. Niente altro.
Il problema, in realtà, è come al solito l'enorme interesse economico che ruota attorno
alla produzione di carne. Il sistema, ormai consolidato, difficilmente potrà cadere. Se
l'uomo non vuole sapere, non saprà mai.
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